| I nuovi centri della cultura ellenistica
Nel V secolo a.C., il secolo della tragedia attica e della storiografia, il centro politico e culturale egemone in Grecia era stato Atene che, dopo il trentennio menandreo tra la fine del IV secolo e l'inizio del III, rimase sede delle scuole filosofiche, come l'Accademia, il Peripato, il Giardino di Epicuro, la Stoà di Zenone. Invece nel III secolo e in quelli successivi la nuova civiltà ellenistica appare caratterizzata da un marcato policentrismo culturale. Alessandria d'Egitto, la città fondata da Alessandro nel 331, in pochi decenni divenne la maggiore metropoli del mondo mediterraneo. La politica di investimenti edilizi, artistici, culturali di Tolomeo I e del figlio Tolomeo II Filadelfo, a lui succeduto nel 287, portò a un'espansione straordinaria del nucleo urbano, fondato lungo il ramo più occidentale del delta del Nilo, tra l'isola di Faro e la terraferma, accanto a un insediamento indigeno precedente. Nell'area del quartiere reale fu fondato il Museo o "Santuario delle Muse", accademia scientifica e istituto di ricerca e insegnamento dove furono chiamati, a spese dello Stato, letterati, eruditi e scienziati da ogni parte del mondo greco. Accanto al Museo e per scopi di ricerca e insegnamento fu costituita una Biblioteca che raccolse i volumi dei maggiori scrittori greci da Omero in poi e che annoverò tra i suoi direttori, filologi come Zenodoto, poeti come Apollonio Rodio, scienziati come Eratostene. Fu proprio grazie all'istituzione del Museo che Alessandria d'Egitto finì per sostituirsi progressivamente ad Atenecome capitale culturale dell'universo ellenistico. Presso la grande Biblioteca dei Tolomei i testi degli antichi scrittori, percepiti ormai, nella loro lontananza temporale e spaziale, come depositari della tradizione culturale e paideutica della grecità in territorio coloniale, furono catalogati, studiati e analizzati nelle "ekdòseis", nei "commentari". Alessandria, città multietnica e poliglotta, ospitava i maggiori poeti della nuova poesia detta appunto "alessandrina": Filita, Callimaco, Apollonio Rodio, Teocrito. Accanto ad Alessandria, altro centro culturale importante fu Antiochia, colonia seleucida sull'Oronte, arricchita anch'essa da una biblioteca, alla direzione della quale Antioco I chiamò il poeta Euforione di Calcide. Anche il nuovo regno di Pergamo si adornò di una biblioteca imponente che contese il primato a quella di Alessandria. Sotto Antigono Gonata, a Pella, la corte macedone ospitò Arato, l'autore dei "Fenomeni" tanto apprezzati da Callimaco. Rodi, ricchissima per i traffici marittimi e famosa per la su aguerra contro i pirati, ebbe il privilegio di una scuola retorica di altissimo livello. Cenacoli poetici sorsero a Samo, intorno al grande poeta di epigrammi Asclepiade, e a Cos, intorno al poeta e filologo Filita, il primo poeta-grammatico.
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