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| Un suo epigramma particolarmente significativo:
La distruzione di Corinto Dov'è la tua mirabile bellezza, o dorica Corinto? E le corone delle tue torri e le antiche ricchezze, i templi degli Dèi, i tuoi palazzi? Dove le tue donne, dove le folle immense del tuo popolo? Nemmeno un segno rimane di te, infelicissima! Divorò tutto a rapina la guerra. Solo noi Nereidi, figlie di Oceano, immortali, come alcioni, siamo rimaste a piangere le tue sventure.
Prima testimonianza della poesia delle rovine, delle città morte, questo epigramma di Antipatro di Sidone, che piange la caduta di Corinto avvenuta nell'anno 146, del cui silenzio sepolcrale sono solitarie testimoni le alcioni.
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